Ciò che determina il nostro agire professionale sono le indicazioni derivanti da una Medicina Basata sulle prove di efficacia, ovvero le EBM (Evidence Based Medicine). Peraltro, come afferma Gaston Bachelard nel suo “La formazione dello spirito scientifico”, la storia della scienza è la storia dell’errore rettificato. Tale concetto è ribadito anche da Karl Popper nella sua opera “Il mito della cornice”, in cui afferma che il metodo scientifico si basa sulla prova ed eliminazione dell’errore. Anche in Kant nella “Critica della ragion pura” e in Fichte ne “La missione del dotto” vengono ribaditi questi concetti basati su una critica continua alla conoscenza scientifica. In tale ottica le “scoperte scientifiche” non sono altro che piccoli tasselli su una strada diretta all’oggettivazione della conoscenza.

Per noi, dunque, il metodo scientifico è un modello che ci indica come ricercare e riconoscere l’errore nella nostra pratica quotidiana, attraverso la somministrazione di test oggettivi e la revisione continua del nostro operato. Tuttavia siamo consapevoli che, come ben spiegato da Umberto Galimberti nel suo “Psiche e tecne. L’uomo nell’età della tecnica”, quest’ultima, la tecnica appunto, in quanto strumento a disposizione dell’uomo, ha come fine se stessa, ovvero la massima efficacia ed efficienza dei risultati; in ciò può nascondersi un pericolo per l’uomo considerato un mezzo e non il fine.

In questo sfondo si sviluppa il pensiero che guida il nostro agire: per noi il fine ultimo rimane l’uomo inteso come persona irripetibile, con la propria storia individuale e le proprie esigenze. Ecco quindi che muovendo da un approccio basato sul metodo scientifico e coscienti di tutti i limiti che lo caratterizzano, fondiamo il nostro lavoro su un’etica che vede al centro l’essere umano in equilibrio con la natura. L’obiettivo del nostro lavoro è ripristinare questo equilibrio.

Crediamo che il termine Fisioterapia sia da intendersi nel proprio etimo originario: “Cura Naturale”. A nostro avviso questa cura deve avvenire attraverso le mani, l’esercizio terapeutico, l’educazione a corrette condotte motorie nella vita quotidiana e una sana alimentazione. Scegliamo consapevolmente il percorso di cura sopra esposto anziché un approccio terapeutico artificioso, basato sulla somministrazione di energie fisiche attraverso macchinari e/o elementi frutto di sintesi chimica, che possono alterare l’equilibrio naturale tra la persona e il mondo circostante.

A nostro avviso la persona/paziente deve essere compreso nella sua completezza, non solo sotto il profilo anatomico-funzionale ma anche emotivo e caratteriale.